Contratti per e-Commerce
Consulenza legale per redazione e gestione di contratti di per eCommerce e informaticiA cura dell'avvocato Nicola ferrante
Secondo l'articolo 63 del Codice del Consumo, nei contratti che pongono a carico del venditore l'obbligo di provvedere alla spedizione dei beni, il rischio della perdita o del danneggiamento, per cause non imputabili al venditore, si trasferisce al consumatore soltanto nel momento in cui quest'ultimo, un terzo da lui designato, entra materialmente in possesso dei beni.
Tale previsione offre un'ulteriore garanzia a tutela del consumatore che acquista tramite siti e-commerce. Infatti prevale su quanto diversamente disposto dal Codice Civile all'articolo 1510, secondo cui "se la cosa venduta deve essere trasportata da un luogo ad un altro, il venditore si libera dall'obbligo della consegna rimettendo le cose al venditore o allo spedizioniere".
Diversamente, secondo quanto ora previsto dal Codice del Consumo, il venditore è sempre responsabile della perdita o del danneggiamento del bene che potrebbe avvenire nel corso della spedizione o per fatti sopravvenuti dopo la consegna al vettore. Mentre è diritto del consumatore ricevere il bene in perfetto stato.
Secondo la previsione del Codice del Consumo, per perdita si intende non solo l'indisponibilità materiale del bene, ma anche qualsiasi fatto che rende la cosa inservibile e non idonea all'utilizzo da parte del consumatore. Per danneggiamento si intende il deterioramento materiale e tutti quei vizi o anomalie, anche sopravvenute, che rendono il bene di consumo non conforme a quanto previsto dal contratto.
Nel caso in cui il consumatore riceva il bene danneggiato potrà avvalersi delle garanzie previste dagli articoli 129 e 130 del Codice del Consumo. Secondo questi articoli, in caso di difetto di conformità dei beni acquistati, il consumatore ha diritto al ripristino, senza spese, della conformità dei beni mediante riparazione o sostituzione, o ad una riduzione adeguata del prezzo o alla risoluzione del contratto. Infatti, in tali casi il consumatore può chiedere, a sua scelta, al venditore di riparare il bene o sostituirlo, entro un congruo termine. Diversamente, il consumatore può chiedere una congrua riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto:
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